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Provincia di Benevento. Edificata su di un terrazzo, tra due torrenti del fiume Isclero e città vescovile, nel 1443 fu tassata per 316 fuochi e nel 1532 per 292.
Il 6 gennaio 1495 la Camera della Sommaria, su istanza dei giudei che abitavano nella città, ordinò all’università di non costringerli al pagamento delle tasse straordinarie che soleva imporre per i suoi occorrenti bisogni, perché essi pagavano da soli i loro contributi alla maestà del re[1].
Nella stessa data – incombeva ormai l’invasione del Regno da parte di Carlo VIII di Francia - la Sommaria ordinava al capitano di Maddaloni di permettere che Liuzo de Iacob si trasferisse per sua maggiore sicurezza da quella località a S. insieme alla famiglia, i beni ed i pegni del banco che gestiva a Maddaloni[2].
Bibliografia
Colafemmina, C., Documenti per la storia degli ebrei in Campania (IV), in Sefer Yuhasin 7 (1991).
Colafemmina, C., Documenti per la storia degli ebrei a Napoli e in Campania nei secoli XV-XVI, in Sefer Yuhasin 12 (1996), pp. 7-39.
Ferorelli, N., Gli ebrei nell’Italia meridionale dall’età romana al XVII secolo, Torino 1915.
Silvestri, A., Gli ebrei nel regno di Napoli durante la dominazione aragonese. in Campania Sacra, 18 (1987), 21–77.
[1] Colafemmina, C., Documenti per la storia degli ebrei a Napoli e in Campania, pp. 25-26, doc. 25.
[2] Colafemmina, C., Documenti per la storia degli ebrei a Napoli e in Campania, pp. 24-25, doc. 24; Id., Documenti per la storia degli ebrei in Campania, (IV), pp.35-36, doc. 24; Ferorelli, Gli ebrei nell’Italia meridionale, p. 197; Silvestri, A., Gli ebrei nel regno di Napoli, p. 62.