Titolo
Testo
Lendinara (לנדינארה)
Provincia di Rovigo. Posta sulla sinistra dell’Adigetto, ad una ventina di km. dal capoluogo, le sue prime memorie storiche risalgono all’870 e sono collegate alla famiglia dei Cattaneo, che vi stabilì la propria dimora. In seguito passò ai Carraresi e agli Estensi. Nel 1484 Ercole d’Este cedette alla Repubblica veneta L., insieme a Badia e Rovigo. Nel 1797 fu aggregata alla Repubblica Cisalpina.
Nel 1386 il Comune di L. stipulò con Salomone del fu Musetto e Musetto del fu Alvicio un contratto di locazione per la condotta di un banco feneratizio[1].
Nel decreto di conferma della condotta si trova un passo, ricorrente anche in altri decreti simili nel Polesine, che fa supporre che gli ebrei non esercitassero prestito su pegno ma solo su utensili e mercanzia in genere: infatti, è scritto cum potius homines velint atque cupiant sepius denarios ad usuram et sub usuris accipere, quam eorum bona diu per ipsos possessa vendere et distrahere[2].Dagli scarsi documenti dell’epoca, si può presumere che il prestatore fosse occupato in operazioni finanziarie, tra cui anche l’esercizio di riscossioni pubbliche, come mostra il caso del massaro del comune di L. che dichiarava, nel 1393, di essere stato soddisfatto di ducati 35 da Vitale ebreo, figlio di Leone da Urbino, quale procuratore di Alvicio, Emanuele, Bonaiuto, Musetto e Salomone, ebrei conductores dacii prestiti et banchi usurarum dicte terre Lendinarie[3].
Quando Venezia entrò definitivamente in possesso del Polesine, il banco d L. continuò ad operare come prima, essendo sorto come contratto privato tra il Comune e l’appaltatore del banco stesso[4].
Bibliografia
Cessi, R., Alcuni documenti sugli ebrei del Polesine durante i secoli XIV e XV, in Atti della Reale Accademia di Scienze, Lettere ed Arti di Padova, Nuova Serie XXV(1908-1909), pp. 57-64.
[1] Per il testo del decreto di conferma della condotta, in assenza del testo della condotta stessa, cfr. Cessi, R., Alcuni documenti sugli Ebrei nel Polesine, p. 64, doc. II.
[2] Ivi, doc. I, p. 63; cfr. ivi, p. 59, nota 4.
[3] Arch. Notarile di Rovigo- Abbrec. Di Lorenzo Dalle Caselle, c. 2v, citato ivi, p. 60, nota 1.
[4] Ivi, p. 61.