Giffoni Sei Casali

Titolo

Giffoni Sei Casali

Testo

Provincia di Salerno. Costituito da più casali, con centro in Capitignano, si estende nell’alta e media valle del fiume Picentino. Fu contea longobarda ed in epoca angioina fu prima soggetto alla contea di Andria, poi a Giacomo di Brussone ed in seguito a Giacomo D’Aquino. Nel 1443 era tassato per 503 fuochi.

 

L’11 aprile 1488 la Camera della Sommaria ordinò al capitano di G. di impedire che a Mele de Zaccaria e ai suoi soci fossero create difficoltà a motivo delle loro bilance, pesi e misure, essendo state esse marcate e regolate nella zecca di Napoli[1].

Nel 1492, su reiterato ricorso di Angelo de Mele e Manuele de Ventura di Salerno, la Sommaria  ordinò di permettere che i due inviassero in Prepezzano, casale di G., propri agenti per istituirvi un banco di credito e trattare altri negozi[2].

Gli stessi, designati ora con il nome di  Manuele de Sulmona e Angelo de Salerno, nel timore di disordini occasionati dalla venuta dei francesi nel Regno, ottennero il 23 ottobre 1494 di trasferire il banco ed i pegni da G. a Salerno o a Sanseverino, dove abitavano[3].

 

Bibliografia

 

Colafemmina, C., Documenti per la storia degli ebrei in Campania (I), in Sefer Yuhasin 2 (1986), pp. 33-43.

Ferorelli, N., Gli ebrei nell’Italia meridionale dall’età romana al secolo XVIII, Torino 1915.

Silvestri, A., Gli ebrei nel regno di Napoli durante la dominazione aragonese. in Campania Sacra, 18 (1987), 21–77.

Silvestri, A., Il commercio a Salerno nella seconda metà del Quattrocento, Salerno 1952.

 

 

 


[1] Colafemmina, C., Documenti per la storia degli ebrei in Campania (I), pp. 34-35, doc. 3.

[2] ASNa, Sommaria,  Partium 33, c. 177v (9 febbraio). Silvestri, A., Il commercio a Salerno, p. 31; Ferorelli, N., Gli ebrei nell’Italia meridionale,  p. 149.

[3] ASNa, Sommaria, Partium 41, c. 84r. Silvestri, A.,  Il commercio a Salerno, p. 31; Id., Gli ebrei nel regno di Napoli, p. 60.

 

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