Titolo
Testo
Nel 1502-3 la comunità (giudecca) di B. era composta da 3 fuochi, sui quali gravava la tassa ordinaria di 4 ducati, 2 tarì e 10 grani. Il 24 agosto 1503 essa versò al percettore Tommaso Spinelli 4 ducati, mentre il resto fu esatto da Battista de Vena. Nello stesso anno lo Spinelli stesso registrava a carico dei giudei di B. un residuo di 3 tarì dovuto per la misurazione del sale fiscale nell’anno 1500-1501. Egli però precisava che tale contributo non era allora esigibile, non avendo né gli ebrei né i cristiani ricevuto in quell’anno il sale suddetto[1]. La provincia era, infatti, in quegli anni devastata dalla guerra scoppiata tra Spagnoli e Francesi per la conquista del regno di Napoli.
Nel 1508 la giudecca di B. era composta ancora da 3 fuochi, con l’identica tassa ordinaria di 4 ducati, 2 tarì e 10 grani, che versò in tre rate il 15 gennaio, il 16 aprile e il 7 settembre. La comunità risultava in regola anche per il versamento di 1 ducato, 2 tarì e 10 grani quale quota del donativo offerto dai Giudei del Regno al re[2].
Bibliografia
Colafemmina, C., Le giudecche di Calabria Ultra nel registro del tesoriere provinciale Tommaso Spinelli (1502-1503), in Sefer Yuhasin 5 (1989), pp. 33-47.