Titolo
Santhià
Testo
Santhià, comune in Piemonte, nella provincia di Vercelli. Esisteva al tempo dei romani. Fu donato nel 999 al vescovo di Vercelli e dal 1377 faceva parte dei domini sabaudi.
Nel 1547 Ioseph de Jena, banchiere ad Ivrea, Vercelli e Chieri, ottiene licenza di prestare anche a S.[1] Leone de Ascolo, medico, e Bona Jena, a S., figurano nel 1580 fra i banchieri ebrei che hanno ottenuto un perdono ed un privilegio da duca Carlo Emanuele I.[2] Godono anche dalla tolleranza emessa nel 1484 da cardinale Filippo Guastavillani, camerlengo papale. Però, nel 1596 restava a S. solo Leone. Mentre poco piu tardi viene nominato a S. anche suo fratello Ioseph[3]
Segre, R., The Jews in Piedmont, 3 vols., Jerusalem 1986-90