Titolo
Testo
Frazione capoluogo del comune di Esperia, alle falde settentrionali dei Monti Aurunci. Nel 1926 fu staccata dalla Campania e inclusa nella provincia di Frosinone, nel Lazio meridionale. Fu possesso degli Spinelli, dei Della Rovere e dei Farnese[1]. Nel 1443 era tassata per 418 fuochi, nel 1521 per 405.
Nel 1486 l’ebreo Mele de Rocha Guglielma era debitore nei confronti della Regia Corte, per la tassa dovuta dagli ebrei del Regno, della somma di 46 ducati, 2 tarì e 10 grani[2].
Attivi nella cittadina erano gli ebrei del vicino Stato della Chiesa. Nel 1542 le autorità pontificie stabilirono ritorsioni nei confronti delle autorità di Roccaguglielma per non avere obbedito agli ordini di risarcire Angelo di Emananuele de Ceprano di Pontecorvo e Zaccaria di Iosef di Sezze delle somme a questi dovute da vari debitori locali[3].
La tradizione localizza l’antico quartiere ebraico nel borgo di S. Bonifacio, sito fuori le mura.
[1] Cf. D. Aceto, Storia dell’antico territorio di Roccaguglielma dalle origini al XX secolo dal manoscritto di Giuseppe Paliotti, Marina di Minturno 2004.
[2] ASNa, Sommaria, Petizioni e significatorie dei relevi 7, fol. 147v.
[3] Sh. Simonsohn, The Apostolic See and the Jews. Documents: 1539-1545, Toronto 1990, pp. 2305, 2308, nn. 2168*, 2173*.