Mileto

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Mileto

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Mileto

Provincia di Vibo Valentia. Fondata in età bizantina, la città fu conquistata dai Normanni, divenendo non solo la capitale della contea di Ruggero d'Altavilla, ma anche una sede vescovile. Nel 1300 M. fu infeudata ai Lauria e passò, poi, ai Sanseverino, ai Ruffo, ai de Mendoza e ai Silva. L'attuale centro non corrisponde, però, all'originaria M., che fu distrutta dal terremoto del 1783.

Attestazioni dell'esistenza di un gruppo ebraico si hanno almeno dal XV secolo: sappiamo, infatti, che nel 1455 esso chiese di non essere compreso nelle nuove tasse imposte ai cristiani[1] e che nel 1466 un Samuele di Abramo di M. aveva barattato una partita di panni colorati, in cambio di certioglii, con il conte Loise di Arena[2]. Lo stesso Samuele, poi, insieme ad Abramo di Sabatino di M. aveva ottenuto dalla Cancelleria Aragonese nel 1474 una moratoria di 5 anni per pagare i debiti[3]. Ancora nel 1507 era presente in loco un Maestro Manuele, che si era trasferito qui da Oppido[4] e nel 1508 la iodeca locale doveva corrispondere un donativo di 2 denari e 3 tarì[5]. I sette fuochi che la componevano erano divenuti, già nel 1509, soltanto due (quelli di Mastro Mosce Briglara e di Mosè Magomecta)[6] e, a seguito del decreto di espulsione, nel 1512 la Sommaria, dietro richiesta del Comune, ordinò a Battista de Vena, tesoriere della Calabria Ultra, di indagare accuratamente sul numero degli ebrei e dei cristiani novelli che avevano ormai lascialo M.[7].

Bibliografia

Colafemmina, C., The Jews in Calabria, Leiden-Boston 2012.

Ferorelli, N., Gli ebrei nell’Italia Meridionale dall’età romana al secolo XVIII, riedizione a cura di Filena Patroni Griffi, Napoli 1990.

 

[1] Ferorelli, N., Gli ebrei nell’Italia meridionale, p. 171.

[2] Colafemmina, C., TheJewsinCalabria, doc. 162.

[3] Ivi, doc. 181.

[4] Ivi, doc. 442.

[5] Ivi doc. 444.

[6] Ivi, doc. 450.

[7] Ivi, doc. 515.

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