Civitanova Marche

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Civitanova Marche

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Civitanova Marche, comune nelle Marche in provincia di Macerata. Le origini di C. risalgono all'epoca pre-romana. Nel medioevo fu infeudato a diversi signori, compreso gli Sforza, Malatesta e Visconti. Nel 1551 papa Giulio II cede C. ai Cesarini.

Nel 1409 papa Gregorio XII arruolò per suo servizio 220 armigeri condotti dal guelfo  Rodolfo di Varano e dai suoi figli Gentilpandolfo e Berardo e per il loro stipendio assegnò il denaro dalle tasse da esigere quell’anno in varie località e comunità ebraiche dei suoi domini. Il contributo dovuto dai giudei di C. nel 1414 era di 3.24.9 ducati.[1]

Nella prima metà del '400 il banchiere Samuele di Elia oriundo da C. abitava a Cascia.[2] Nel 1487 Allegrezza, figlia di Ventura e Perna, residenti a Perugia, andava sposando Salomone di Consiglio da Foligno, abitante a C.[3]

Papa Innocento VIII nel 1486 incaricò Antonio Bonifacio Ferro da Sabina di punire Angelo Alligucii (Aleucii), ebreo da C., ed i suoi figli, nonostante la loro assoluzione dall'accusa di essere stati coinvolti nell'omicidio di Emanuele di Moise, nipote di Angelo, a Recanati.[4] In seguito lo stesso pontefice assolve Angelo e figli nonché il fratello Leo in Fano dal tentato assassinio di Emanuele. Inoltre il papa confermò loro la condotta di poter prestare ad interesse a C., e li esente dal pagamento delle tasse per la durata di cinque anni.[5]

Negli anni venti del '500 gli ebrei di C. insieme a quelli di Camerino e San Ginesio pagavano tasse annuale dell'ammontare totale di 700 fiorini. La tassa fu assegnata da papa Leo X a Giovanni Maria Varano, duca di Camerino.[6]

Nel 1528 i prestatori a C. e Montecosaro furono Michele e Giacobbe. Papa Clemente VII concede ai loro debitori a Offida  un moratorio di otto mesi.[7]

Due anni più tardi il camerlengo papale concede una tolleranza di poter prestare a C. ai soci Michele di Abramo de Mastr (Montecosaro) Teutonico ed Angelo di Vitale da Camerino. Il privilegio fu prorogato nel 1535.[8]

Nel 1536 Salvato di Daniele da Montelupone di 14 anni in C. fu assolto dall'aver fornicato con donna cristiana. Pagava una multa di un ducato solo, perchè non aveva più.[9]

Peregrino di Abramo da Lanciano in C. fallisce nel 1540. Il camerlengo papale lo concede un moratorio quinquennale o lo stato di cessio bonorum (bancarottiere), a scelta dei creditori.[10]

I banchieri a C. nel 1542 furono Ventura di Moyse ed il suo cugino e cognato Laudadeo di Isacco. Ottenevano una tolleranza dal camerlengo papale. Mentre l'anno seguente Deodato di Emanuele ottiene licenza di riaprire il suo banco a C.[11]

Nel 1549 gli ebrei della Marca di Ancona furono multati da papa Paolo III per aver contravenuto ordini papali. Quando le comunità ebraiche delle Marche non furono in grado di arrivare ad una distribuzione equa della multa tra loro, il pontefice dava ordine ai suoi ufficiali nella provincia di provvedere alla ripartizione giusta. Michele di Todosio e soci da C. furono tra gli ebrei che si avevano lamentati di essere stati tassati in excesso del dovuto.[12]

L'insediamento degli ebrei a C. viene terminato nel corso della cacciata degli ebrei dai domini papali.


[1] Simonsohn, The Apostolic See,Doc. 579.

[2] Toaff, Umbria, Docc. 1328, 1528, 1544 e seq.  

[3] Ivi, Doc. 1927.

[4] Simonsohn, op. cit., Doc. 1067. Su altri ebrei a C. in quell'epoca si ved. Docc. 693, 695.

[5] Ivi, Doc. 1072.

[6]  Ivi, Doc. 1304. Cf. Doc. 1342.

[7] Ivi, Doc. 1395.

[8] Ivi, Docc. 1486, 1572, 1668, 1734.

[9]  Ivi, Doc. 1806.

[10] Ivi, Doc. 1997.

[11] Ivi, Docc. 2176, 2276.

[12]  Ivi, Doc. 2853.

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