Lavello

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Lavello

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In provincia di Potenza, nella media valle dell’Ofanto, al confine con la Puglia settentrionale. Sede vescovile dall’XI secolo  al 1818. Nel 1443 fu tassato per 151 fuochi.

Un insediamento ebraico è attestato a Lavello nella seconda metà del XV secolo. Per l’anno della XV indizione (settembre 1496 - agosto 1497) i suoi componenti dovevano ancora al fisco 5 ducati, 2 tarì e 10 grana. Il 19 ottobre 1497 essi versarono per mano di mastro Davit un ducato; il 19 dicembre altri due tarì e dieci grana  per mano di Ioffreda Cruylles. Poiché non seguirono altri pagamenti, il percettore li dichiarò morosi per i restanti quattro ducati[1].

Alcune lapidi del IX secolo in lingua ebraica riutilizzate in murature nel centro antico avevano fatto ritenere che già in quel periodo ci fosse stata a Lavello una comunità giudaica. Uno studio più accurato delle epigrafi ha mostrato che le lapidi appartengono alla vicina Venosa, da cui furono asportate come materiale edilizio[2].

 


[1] ASNapoli, Sommaria,  Tesorieri e Percettori di Basilicata  1454, c. 22v.

[2] Cf. Ascoli,  Iscrizioni inedite o mal note, pp. 77-79, nn. 32-33; Colafemmina, Hebrew Inscriptions, pp. 69-77, 80.

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