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Provincia di Torino. Centro risalente ai tempi dei romani, intorno al 1080 divenne un Comune, del quale, nel '300, si impossessarono i Marchesi (poi Duchi) del Monferrato. Con il trattato di Cherasco (1631) V. passò sotto il dominio di casa Savoia.
Insediamento di banchieri durante il periodo della fioritura del prestito ebraici nel Monferrato, negli anni 1570 e 1576 vi troviamo Lazzaro de Rossi[1], sostituito nel 1585 da Aron Sacerdoti, beneficiario di una tolleranza da parte del cardinale Enrico Caetani, Camerlengo pontificio[2]: Aron morì nel 1607 e gli successero i figli ed i nipoti[3].
Prima della chiusura nel 1630, il concessionario del banco fu Isac Mondovì di Casale, che ne fu privato in seguito ad aver contravvenuto alle regole per il prestito. In quell'anno erano a V. anche Emanuele Correggio e gli eredi di Mantova[4].
Bibliografia
Foa, S., Gli ebrei nel Monferrato nei secoli XVI e XVII, Casale 1914.
Loevinson, E., La concession des banques de prêts aux juifs par les papes des seizième et dix-septième siècles, in REJ 92 (1932), pp. 1-30; 93 (1932), pp. 27-52, 157-178; 94 (1933), pp. 57-72, 167-183; 95 (1934), pp. 23-43.
Segre, R., The Jews in Piedmont, 3 voll., Jerusalem 1986-1990.