Crescentino

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Crescentino

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Provincia di Cuneo. C. fu fondata nel 1242 da Vercelli come borgo franco e diventò un feudo dei Tizzoni, per passare poi nel 1427 alla casa Savoia.

Nel 1563 Moysè de Trevisis, residente a C. fu procuratore di Isacco di Basilea per riscuotere qui un credito di 12 scudi[1].

A C. è poi attestato anche tale Davide, un informatore, al quale era stato notificato di richiedere la propria remunerazione dalle autorità competenti[2].

Ma il primo banchiere, tra gli ebrei del luogo, del quale si conosca l'identità fu Barrocheo de Sacerdoti, figlio di Benedetto, prestatore anche a Montechiaro (1580). Pochi anni più tardi, nel 1584, è ricordato Benedetto Puggetto, come beneficiario della tolleranza concessa agli banchieri del Piemonte da parte di cardinale Filippo Guastavillani, Camerlengo papale: Benedetto morì attorno al 1596 e gli eredi gli subentrarono nell’attività[3].

Magistro Giacobbe Dina e Giacobbe Margalit furono agenti di Magistro Benedetto Suavi, indicato nelle fonti quale patrono del banco a C.: il primo lo fu dal febbraio del 1591 ed il secondo dal maggio 1585. Suavi prese poi dimora a C. nel 1593 e nominò come agente Giacobbe di Lazzaro[4].

I banchi ebraici a C., però, non bastavano e nel 1602 il Duca Carlo Emanuele I invitò Angelo di Iona, Leone Poggeta e Lazzaro di Lazzaro, tutti del Monferrato, stabilirsi nella località e tenere uno o più banchi dove e come gli tornarà più comodo, dietro pagamento di 50 ducatoni d'introgio e 12 ducatoni di censo annuale[5].

Un Monte di Pietà fu, comunque, fondato a C. nel 1607[6].

Bibliografia

Foa, S., Banchi e banchieri ebrei nel Piemonte, in RMI 21 (1955), pp. 38-50, 85-97, 126-136, 190-201, 284-297, 325-336, 471-486, 520-535.

Segre, R., The Jews in Piedmont, 3 voll., Jerusalem 1986-1990.

Simonsohn, S., The Jews in the Duchy of Milan, 4 voll., Jerusalem 1982–1986.


[1] Simonsohn, S., Milan, p. 2738.

[2] Ivi, doc. 3954.

[3] Foa, S., Banchi e banchieri, p. 284 e segg.; Segre, R., Piedmont, doc. 1294, 1361, 1639.

[4] Segre, R., op. cit., doc. 1496.

[5] Ivi, doc. 1734.  

[6] Ivi, p. LXV, nota.

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