Titolo
Testo
Provincia di Fermo. In documenti risalenti al XII secolo appare per la prima volta il toponimo Mons Elprandi. Nel XIII secolo il centro diventò un comune guelfo e prese a seguire le vicende socio-politiche delle Marche.
L'esistenza di un banco ebraico a M. è attestata nel 1342, quando soci nella sua gestione furono Dattilo di Abramo da Roma, abitante a Perugia, e gli eredi di Abramo di Mosè da Roma, cioè i figli Musetto e Dattilo ed i nipoti Vitale e Dattilo, figli di Leone, nonché Sabato e Ventura, figli di Sabato[1].
Due secoli più tardi (1530) la Sede Apostolica concesse a Manuello di Simone da Monte dell'Olmo (Corridonia – Pausola), nonché ai membri della sua famiglia e soci, una licenza per fenerare qui, a San Ginesio e altrove, secondo le regole approvate per i banchieri di Iesi. Manuello non prese, però, dimora a M.[2] e lo stesso privilegio (valido per questa ed altre località delle Marche) fu concesso nel 1533 a Ventura di Symone[3]. Nel 1535 invece della tolleranza per M. godeva Elia di Benedetto, che viene descritto come abitante del luogo.[4]
Il banco di M. cambiò, comunque, spesso proprietà: già nel 1542 la tolleranza papale fu concessa per cinque anni ai soci Raphaele di Angelo da M., Daniel di Gabriele da Servigliano e Leone di Moyse da Furci[5] ed ancora nel 1545 un simile privilegio fu concesso a Clarastella, vedova di Benedetto da M.[6].
Bibliografia
Simonsohn, S., The Apostolic See and the Jews, 8 voll., Toronto 1988-1991.
Toaff, A., The Jews in Umbria, Leiden-New York-Köln 1993-94.