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Provincia di Cuneo. Il nucleo di C. risale all'epoca romana, ma la prima documentazione medioevale che lo riguarda risale al Mille circa. Nel XIII secolo C. appartenne ai Marchesi del Carretto di Savona e poi ne furono signori gli Scarampi. C. passò, in seguito, alla casa Savoia.
Davide de’ Sacerdoti Rovere e Ventura Baco ottennero una licenza dal Duca Emanuele Filiberto nel 1579, per abitare nei suoi Stati ed aprire un banco di prestito a C., per il quale dovettero pagare, per i dieci anni della condotta, 130 scudi di introgio e 13 scudi annui di censo. La condotta fu prorogata agli stessi prestatori nel 1582 e nel 1596. Anche Aron Sacerdoti fu prestatore a C. nel 1585 (era, probabilmente, un parente di Davide).
Nel 1624, invece, ottenne la proroga dei patti Marco Sacerdoti Rovere[1].
Il già ricordato Davide figura tra i banchieri ebrei del Piemonte ai quali il Camerlengo papale concesse nel 1584, 1598 e 1611 una tolleranza[2].
L’unico ebreo nominato nel 1596 a C. a non essere un banchiere fu Moysè Ricco.
Infine, sappiamo che nel censimento del 1629 furono elencate cinque famiglie ebree a C.[3].
Bibliografia
Foa, S., Gli ebrei nel Monferrato nei secoli XVI e XVII, Casale M. 1914.
Foa, S., Banchi e banchieri ebrei nel Piemonte, in RMI 21 (1955), pp. 38-50, 85-97, 126-136, 190-201, 284-297, 325-336, 471-486, 520-535.
Loevinson, E., La concession des banques de prêts aux juifs par les papes des seizième et dix-septième siècles, in REJ 92 (1932), pp. 1-30; 93 (1932), pp. 27-52, 157-178; 94 (1933), pp. 57-72, 167-183; 95 (1934), pp. 23-43.
Segre, R., The Jews in Piedmont, 3 voll., Jerusalem 1986-1990.