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Provincia di Cuneo. La storia di questo centro affonda le sue radici attorno al primo millennio del Medioevo, quando appartenne ai marchesati di Busca e di Saluzzo ed infine ai Savoia.
L'infanta di Savoia confermò i privilegi degli ebrei nel marchesato di Saluzzo e fermò le vessazioni da parte dell'inquisitore ed altri ecclesiastici. Inoltre concesse agli ebrei un perdono generale, nel quale figurano anche quelli di B. (1592).
Nel 1629 Isac Foa, ebreo di B., pagò 6 soldi, corrispondenti alla sua quota di tasse, mentre nel 1605 Davide Treves, a B., era stato multato dal commissario ducale, assieme ad altri ebrei e cristiani del marchesato di Saluzzo, sopra i contratti illeciti[1].
Anche l’ insediamento ebraico di B. era composto soprattutto di banchieri: negli anni 1590-1603 Isac Diena (da Mantova) fu il concessionario del banco, che nel 1624 era ormai di proprietà dei suo eredi[2].
Bibliografia
Foa, S., Banchi e banchieri ebrei nel Piemonte, in RMI 21 (1955), pp. 38-50, 85-97, 126-136, 190-201, 284-297, 325-336, 471-486, 520-535.
Segre, R., The Jews in Piedmont, 3 voll., Jerusalem 1986-1990.