Corleone

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Corleone

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Corleone, posto su di un altopiano 57 chilometri a sud di Palermo, in Val di Mazara, è un centro agricolo che faceva parte del demanio reale, fondato nel medioevo e già abitato in epoca araba.

Il primo documento, che ricorda la presenza di un ebreo a C. è del 1337 ed è relativo a  Busucat Ricio di C., che vendette del pellame di capra ad un correligionario palermitano. In seguito troviamo altri atti dello stesso tenore, come anche documenti che mostrano gli ebrei di C. impegnati nella produzione e nel commercio di derrate agricole (cereali, formaggio, vino), di stoffe, di tonno, di spezie e simili, con particolare specializzazione nei settori della conciatura e della tintura, nonché della trasformazione delle materie prime[1]. Secondo gli storici locali gli impianti di conciatura e tintura si trovavano allora “fuori le mura, ove scorre il vallone chiamato anche oggi dei giudei”.

Personaggio di rilievo nella C. della prima metà del ' 400 fu il benestante Tobia da Tripoli: mentre suoi ricchi affari furono l'oggetto di molti tra gli atti notarili rogati in loco e giunti fino a noi, la comunità ebraica di C. nel suo insieme viene descritta nel 1438 come piccola e povera. In quell'anno il viceré Ruggero Paruta fu, infatti, costretto a ridurre la tassa annuale da essa corrisposta da 4 a 2 once. La situazione non cambiò, poi, negli ultimi decenni di presenza degli ebrei in Sicilia e le liste dei contribuenti vedono la comunità comparire sempre agli ultimi posti[2].

La storia degli ebrei di C. non fu esente da episodi di violenza, tra cui il danneggiamento della sinagoga locale nel 1488, per il quale il viceré inviò due commissari a punire i colpevoli[3]. Dell’edificio di culto, allora posto nel quartiere di San Giuliano, nella zona nord della cittadina, non è oggi rimasta alcuna traccia[4].

 


[1] Simonsohn, Jews in Sicily, Doc. 512, 575 e vol. 16 alla voce Corleone; Bresc, Marché rural, p. 371 e segg.; Id., Marchand de Corleone, p. 469 e segg.; Scalisi, Presenza ebraica a Corleone, p. 295 e segg. Sui rapporti degli ebrei con l'autorità, con le istituzioni comunitarie ed altri aspetti si veda la voce relativa alla città di Palermo.  

[2] Simonsohn, Jews in Sicily, Doc. 2268, 2280, 2285, 2291, 2322, 2344, 2494, 2502, 2504 , 2862, 3022, 3071, 3120a, 3342, 3620, 3636, 3671, 4064, 4514, 4601, 5296.

[3] Ibid, Doc. 5102.

[4] Scalisi, Presenza ebraica a Corleone, p. 298 e segg.

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