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Provincia di Brescia. Prima sotto il dominio milanese, O. passò, in forza del trattato di Cavriana del 20 novembre 1441, alla Repubblica veneta. Nel settembre del 1448, tuttavia, ritornò in mano alle milizie sforzesche, che l'assediarono, mentre Brescia rimase veneta. Nel 1454, terminata la guerra tra Milano e Venezia, O. passa definitivamente a quest'ultima.
Da un documento del 1448, relativo a Francesco Sforza che garantiva a Simone di Moisè da Spira, abitante a O., un lasciapassare per recarsi con famiglia e beni a Brescia e ritornare, si rileva la presenza ebraica in loco[1]. Il viaggio di Simone, conseguenza delle vicende belliche tra Milano e Venezia, era motivato dalla necessità di riportare a O. i pegni trasferiti per sicurezza a Brescia, in un'altra fase del conflitto[2]. Simone, pertanto, era attivo con un banco di prestito ad O. già da alcuni anni, in forza del privilegio, concessogli nel 1442 da Francesco Sforza e confermato nel 1448, che gli permetteva di vivere nello Stato milanese e, in particolare, in questa località, portandovi un altro ebreo con la famiglia, scelto a suo arbitrio[3].
Nel 1452 il Duca concesse, poi, un lasciapassare a Simone (Samuel), al figlio Donato e a Viviano e Moisè per recarsi a Brescia, dove, ancora una volta, erano stati trasportati i pegni del banco di O. e analogo lasciapassare fu rilasciato anche l'anno successivo[4].
Nel 1454 Simone ottenne dal Duca il permesso di trasferirsi con la famiglia, insieme al socio e relativi familiari, a Soncino per esercitarvi l'attività feneratizia.
Il Duca, considerando Simone satis homo frugi, tanto che eius habitacio non nisi utilis esse potest[5], gli confermò per dieci anni tutti i privilegi di cui già godeva, compresi quelli papali, e gli garantì lo status degli altri correligionari del Ducato, compreso il permesso di stabilirsi in caso di guerra a Cremona o a Lodi, nonché la protezione contro molestie e atti illegali.
Si concludono con il suo trasferimento le tracce documentate della presenza ebraica a O.[6].
Bibliografia
Colorni, V., I da Spira avi dei tipografi Soncino e la loro attività nel Veneto e in Lombardia durante il secolo XV, in Michael I (1972), pp. 58-108.
Simonsohn, S., The Jews in the Duchy of Milan, 4 voll., Jerusalem 1982-1986.
[1] Simone di Moise da Spira era il nonno dell'iniziatore della celebre tipografia di Soncino, Yehoshua Shelomoh (Salvatore Salomone). Sulla sua figura, cfr. Colorni, V., I da Spira avi dei tipografi Soncino, pp. 63-76.
[2] Colorni, V., op. cit., p. 69.
[3] Ivi, p. 64.
[4] Ivi, p. 70.
[5] Ivi, p. 71.
[6] Simonsohn, S., The Jews in the Duchy of Milan,, I, doc. 55, 56, 185, 288.