Staffolo

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Provincia di Ancona. Erede di un vicus romano, l’insediamento deve il proprio nome all’epoca longobarda ( staffil, palo di confine) e, parte dei territori pontifici, tra XII e XIII secolo fu retto dalla famiglia Cima. Divenuto poi libero Comune, nel ‘400 fu occupato da Sforza e Malatesta e nel ‘500 saccheggiato dal Della Rovere.

L’insediamento di S. fu principalmente di banchieri. Nel 1533 il camerlengo papale concesse una tolleranza quinquennale per potervi prestare denari a Mattesia (alias Donato) di maestro Abramo da Città di Castello, nonché ai soci e familiari[1], che fu prorogata allo stesso feneratore nel 1538 e nel 1543[2].

Bibliografia

Simonsohn, S., The Apostolic See and the Jews, 8 voll., Toronto 1988-1991.


[1]  Simonsohn, S., The Apostolic See, doc. 1612.

[2] Ivi, doc. 1880a., 2274.

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