Sarnano

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Sarnano

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Provincia di Macerata. Il borgo medievale sorge su di un colle nel versante sud-orientale dei monti Sibillini, a metà strada fra Camerino ed Ascoli Piceno. Fu libero comune dal 1265, poi entrò nella sfera d’influenza dei Varano di Camerino e, successivamente, fu riassorbito nello Stato della Chiesa. Fino al ‘500 il suo sviluppo economico fu legato alla lana (panno sarnano). È stazione termale, con la fonte più antica denominata “San Giacomo” dal  nome del francescano acerrimo avversario degli ebrei, S. Giacomo della Marca (1393-1476), che predicò nella contrada[1].

Nel 1409 papa Gregorio XII arruolò 220 armigeri condotti dal guelfo Rodolfo da Varano e dai suoi figli Gentilpandolfo e Berardo e come stipendio assegnò loro il denaro riveniente dalle tasse da esigersi quell’anno in varie località e comunità ebraiche dei suoi domini: il contributo dovuto dai giudei di S. nel 1409, 1412 e nel 1414 fu di 15.5.0 ducati e di 15.4.2 rispettivamente[2].

In merito, poi, ad un altro contributo imposto agli ebrei delle Marche nel 1448, quelli di S. sono annoverati fra i contribuenti mediocri[3].

Un ebreo di questa località, Angelo di Ventura, nel 1534 presentò ricorso al papa Clemente VII perchè una sua figliola, di nome Pentozia, era stata indotta da una cristiana a entrare in un monastero, dove si era ritrovata poi trattenuta contro la propria volontà e quella del padre. Il papa ordinò al parroco di S. Pietro, della vicina San Ginesio, di trasferire la fanciulla  in un monastero di San Ginesio o nella casa di una onesta donna cristiana e di indagare sulla vicenda, decidendo quindi in base alle risposte della fanciulla stessa e al diritto canonico[4].

Nel 1539 erano prestatori a S., con licenza quinquennale, mastro Moise ed Elia di Daniele dell’Aquila ed una licenza simile, per quattro anni, la ottenne nel 1550 Salomone di Iacob, mentre un’altra, quinquennale, fu concessa tre anni dopo alla società costituita da Moyse Bonasser, Isac Pasquier e Salomone e Iuda Hamiz[5].

Negli anni 1587-8, quando papa Sisto V temporaneamente sospese il divieto di Pio V di abitare nello Stato Pontificio al di fuori dei ghetti di Roma ed Ancona, il camerlengo papale Enrico Caetani concesse licenza a Raffaele figlio del fu Samuele di S. (evidentemente un ebreo scacciato dal luogo nel 1569) di stanziarsi a in città[6].

 Bibliografia

Loevinson, E., La concession des banques de prêts aux juifs par les papes des seizième et dix-septième siècles, in REJ 92 (1932), pp. 1-30; 93 (1932), pp. 27-52, 157-178; 94 (1933), pp. 57-72, 167-183; 95 (1934), pp. 23-43.

Picciafuoco, S. Giacomo della Marca (1393-1476), Monteprandone 1976.

Saffiotti Bernardi, S., Presenze ebraiche nelle Marche: Un caso nella valle del Fiastra, in Atti del XXIII convegno di studi Maceratesi 1987, Macerata 1990, pp. 505-544.

Simonsohn, S., The Apostolic See and the Jews, 8 voll., Toronto 1988-1991.


[1] Cfr. U. Picciafuoco, S. Giacomo della Marca (1393-1476), pp. 221, 228.

[2] Simonsohn, S., The Apostolic See and the Jews. Documents: 1394-1464, pp. 644-645, doc. 579. Uguale contributo fu imposto nel 1412 e nel 1414 (cfr. ivi, pp. 649, 652).

[3] Saffiotti Bernardi, S., Presenza ebraiche nelle Marche, p. 514.

[4] Simonsohn, S., op. cit., Documents: 1522-1538, pp. 1904-5, doc. 1665*.

[5] Simonsohn, S., op. cit., Documents: 1539-1545, p. 2123, doc. 1917*; Documents: 1546-1555, p. 2761, doc. 2957*; p. 2881, doc. 3153*.

[6] Loevinson, E., Banques de prêts, p. 25.

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