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Provincia di Macerata. Sorto attorno alla pieve di San Lorenzo, fu un importante baluardo fortificato della Fermo longobarda e della Marca.
I prestatori ebrei a M. vengono menzionati nei documenti per la prima volta nel 1528, quando il camerlengo papale concesse una moratoria ai debitori di Michele e Giacobbe, banchieri qui e Civitanova[1].
Nel 1533 il camerlengo papale vi rilasciò, poi, una tolleranza quinquennale per poter prestare e commerciare a Giuseppe di maestro Viviano e a Michele di Abramo dalla Germania, che fu prorogata nel 1543[2].
Altre notizie si hanno per il 1553, anno in cui il banchiere locale, Abramo, fu processato e imprigionato con l’accusa di aver intrattenuto una relazione carnale con una cristiana, di nome Lancidonia, e, forse, con un’altra donna non identificata. Costretto a pagare 1.200 scudi, poco dopo essere stato tornato a casa Abramo morì[3].
Bibliografia
Cohen, T. V., The death of Abramo of Montecosaro, in Jewish History 19, 3-4 (2005), pp. 245-285.
Simonsohn, S., The Apostolic See and the Jews, 8 voll., Toronto 1988-1991.
[1] Simonsohn, S., The Apostolic See, doc. 1395.
[2] Ivi, doc. 1633, 1668, 2292.
[3] Per una disamina approfondita della vicenda si rimanda a Cohen, T. V., The death of Abramo of Montecosaro, in Jewish History 19, 3-4 (2005), pp. 245-285, che oltre a riportare con accuratezza i fatti e le testimonianze ne mette in evidenza le connessioni con gli interessi politici del momento.