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Rodigo (רודיגו)
Provincia di Mantova. Posto sulla destra del Po e sorto presumibilmente nell’XI secolo, nel 1591 tornò al dominio dei Gonzaga di Mantova, da cui era stata separata precedentemente per un periodo.
Il primo documento rimastoci attestante un insediamento ebraico a R. è del 1532 e si riferisce all’acquisto del banco di Volta da parte di Abramo da R.[1]: pertanto, se ne deduce che la presenza ebraica nella località risalisse ad un’epoca precedente[2].
Dopo più di mezzo secolo (1590), troviamo un altro documento, relativo alla proroga (per dodici anni) della concessione papale di esercitare l’attività feneratizia, che era stata elargita, nel 1582, ad Isaia del fu Raffaele da Carpi, a Florio “De Fortibus” (Forti, Hazaq), al nipote Salomone e soci, eredi di Isaia nell’esercizio del banco, dopo che gli avevano comprato la licenza[3].
Nel 1594 il permesso di fenerare venne rinnovato a Salomone, Diamante e Graziosa Forti[4].
L’anno successivo, il vescovo di Mantova emanò ordini per procedere alla censura dei libri ebraici, in una serie di località del Mantovano, tra cui R.[5].
La tassa per il rinnovo dei privilegi, pagata nel 1597, ammontava a R. a 258 scudi circa[6].
Durante il primo trentennio del secolo successivo, il banco ebraico continuò l’attività, con i Forti ed altri feneratori[7].
Nel corso degli anni Venti del secolo, anche gli ebrei di R. furono costretti all’acquisto di grano per smaltire le scorte ducali[8].
In occasione della nascita dei figli di Francesco II (1609 e 1611), vennero prese speciali misure per proteggere gli ebrei di R. dagli eccessi cui la popolazione locale si abbandonava, durante le celebrazioni di tali eventi[9].
Dopo la fine della guerra di successione mantovana, un gruppo di feneratori dell’area, tra cui, a R., Elia Forti e soci, si appellò nel 1632 al Duca per ricevere aiuti economici con cui far fronte alle notevoli difficoltà finanziarie provocate dagli infausti eventi bellici[10].
Bibliografia
Loevinson, E.,La concession de banques de prêts aux Juifs par les Papes des seizième et dix-septième siècles, in REJ XCIV (1933), pp. 167-183.
Simonsohn, S., The History of the Jews in the Duchy of Mantua, Jerusalem 1977.
[1] Si veda la presente opera alla voce “Volta Mantovana (La Volta)”.
[2] Un insediamento ebraico esisteva già dall’inizio del XVI secolo, tuttavia, la documentazione relativa è andata perduta, dato che, all’epoca, R. non rientrava sotto la giurisdizione del governo centrale di Mantova. Simonsohn, S., History of the Jews in the Duchy of Mantua, p. 227 (nota).
[3] Loevinson, E., La concession de banques de prêts aux Juifs par les papes des seizième et dix-septième siècles, p. 179.
[4] Simonsohn, S., op. cit., p. 227-228 (nota).
[5] Ivi, p. 690. Non ci restano attestazioni sul risultato della censura a R.
[6] Ivi, p. 166.
[7] Nel 1601, Salomone, Diamante e Graziosa Forti ricevettero il permesso di prendere come agenti Angelo (Mordekhay) da Nola, Samuele di Isacco Shalit e Giacobbe di Simone (Shemuel) Senigo. Nel 1605, l’autorizzazione a fenerare passò a Elia Fano, nel 1616 a Giuseppe Levi Mortara e agli eredi di Mosè Norsa e, nel 1626, a Elia Forti e Mosè da Fubine (località posta in prossimità di Alessandria della Paglia). Ivi, p. 236 (nota).
[8] Ivi, pp. 279-280, nota 269.
[9] Ivi, p. 127, nota 76.
[10] Ivi, p. 66.