Titolo
Testo
Castelluccio (קסטילוצ'יו)
Attualmente chiamato Castellucchio, in provincia di Mantova. Possesso del vescovo di Mantova nell’XI secolo, passò ai marchesi di Canossa e, dal Trecento, ai Gonzaga, entrando a far parte del ducato di Mantova.
Il primo accenno alla presenza ebraica nella località risale al 1495, quando, dietro richiesta locale, venne concesso il permesso di aprire un banco feneratizio a Graziadio (Hananel) Finzi. Nello stesso anno, il figlio di Graziadio, Salvatore (Yehoshua) ricevette un’ absolutio e, poco dopo, gli fu confermato il permesso di fenerare insieme al fratello Angelo (Mordekhai)[1].
Il banco continuava ad essere attivo anche nel XVI secolo: nel 1540 lo conduceva Salomone di Emanuele (Menahem) Finzi, che, cinque anni più tardi, venne autorizzato a trasferirne i diritti a Samuele (Shimon) Meldola.
Dalla seconda metà del secolo sino al 1577, la gestione del banco passò a Simone (Shemuel) Sacerdoti (Cohen) e Abramo da Colonia[2].
Non ci sono rimaste ulteriori attestazioni della presenza ebraica nella località.
Bibliografia
Simonsohn, S., The History of the Jews in the Duchy of Mantua, Jerusalem 1977.