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Provincia di Avellino. Situata su di un poggio, sotto la Sella di Conza, spartiacque tra l’alta valle dell’Ofanto (Adriatico) e quella del Sele (Tirreno), fu un importante municipio romano e sede di gastaldato in epoca longobarda. Appartenne alle più grandi famiglie del Regno di Napoli, tra cui i del Balzo e i Gesualdo. Nel 1443 fu tassata per 113 fuochi e nel 1532 per 153.
Nel 1494 i giudei che abitavano a C. ricorsero presso la Camera della Sommaria contro le autorità cittadine perché queste non volevano osservare in loro favore i privilegi concessi dal re ai giudei del Regno. La Sommaria accolse il ricorso, ordinò l’osservanza dei privilegi e vietò che ai giudei fossero arrecati fastidi o molestie[1].
Bibliografia
Colafemmina, C., Documenti per la storia degli ebrei in Campania (III), in Sefer Yuhasin 4 (1988).
Colafemmina, C., Gli ebrei in Irpinia, in Storia illustrata di Avellino e dell’Irpinia. Vol. VI, Il Novecento, a cura di F. Barra, Castel di Serra 1996, pp. 93-108.
[1] Colafemmina, C., Documenti per la storia degli ebrei in Campania (III), p; 34, doc. 39; Id., Gli ebrei in Irpinia, p. 100.