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Provincia di Benevento. Situata nell’Appennino Sannita, su una bassa dorsale delimitata da due brevi affluenti di sinistra del fiume Calore, fu una città vescovile. Nel 1443 fu tassata per 492 fuochi.
Nel 1452 Dattilo de Mele di C. anticipò insieme ad altri ebrei facoltosi la somma di 1000 ducati offerta ad Alfonso I d’Aragona dai giudei per riottenere il privilegio di prestare denaro a interesse che il re aveva loro revocato. Il re ordinò che al pagamento della somma, e alle spese per la sua esazione, partecipassero tutti i giudei del Regno che praticavano il prestito a interesse o che intendevano dedicarsi ad esso, pena l’interdizione di tale attività[1].
Bibliografia
Mazzoleni, J. (a cura di), Il «Codice Chigi». Un registro della cancelleria di Alfonso I d’Aragona re di Napoli per gli anni 1451-1453 , Napoli 1965.
Silvestri, A., Gli ebrei nel regno di Napoli durante la dominazione aragonese, in Campania sacra, 18/1 (1987).
[1] Mazzoleni, J. Il «Codice Chigi», pp. 322-323, doc. 333; Silvestri, Gli ebrei nel regno di Napoli, p. 54.