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Provincia di Salerno. Posto nella valle del Tànagro, su di un colle che si erge sulla riva destra del fiume, il centro è sicuramente attestato nell’XI secolo. Retta in età normanna da Guglielmo di Principato, A. fu poi un feudo dei Gesualdo, dei Vitilio, dei di Gennaro e passò in seguito ai Castriota Scanderberg. Nel 1443 fu tassata per 184 fuochi.
Nel privilegio del 12 luglio 1468 con il quale Ferrante I d’Aragona determinò la nuova misura dell’interesse da percepire sui prestiti, si fa esplicita menzione dei prestatori e dei mercanti ebrei che operavano ad A.: ad essi, agli ebrei di Basilicata e a quelli di Castrovillari in Calabria venne concessa la facoltà di esercitare impunemente il prestito a interesse, purché lo facessero secondo il nuovo ordinamento[1].
Bibliografia
Ferorelli, N., Gli ebrei nell’Italia meridionale dall’età romana al secolo XVIII, Torino 1915.
Silvestri, A. Gli ebrei nel regno di Napoli durante la dominatione aragonese, in Campania Sacra, 18 (1987), 21–77.
[1]Ferorelli, N., Gli ebrei nell’Italia meridionale, pp. 136-137; Silvestri, A., Gli ebrei nel regno di Napoli, p. 50.