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In provincia di Avellino, alla base del m. Vergine. Sino agli ultimi anni del sec. XII fece parte della Contea di Avellino e poi fu annesso a titolo di baronia all’Abbazia di Montevergine. Nella prima metà del sec. XVI il feudo passò alla casa dell’Annunziata di Napoli. Nel 1532 fu censito per 286 fuochi fiscali.
Nel 1493 un Raffaele de Manoele vantava crediti in Mercogliano, certamente per prestiti effettuati.[1]
Il 13 giugno 1796 decedette nella cittadina donna Cornelia Gritti, neofita veneziana, moglie di Vincenzo de Milo, governatore e giudice di Mercogliano. Aveva circa 42 anni e il suo corpo fu sepolto nella chiesa di S. Giovanni.[2]
[1] A. Silvestri, Gli ebrei nel Regno di Napoli durante la dominazione aragonese, in «Campania sacra» 18 (1987), p. 50.
[2] Mercogliano, Chiesa Arcipretale dei SS. Pietro e Paolo, Libro primo dei Morti, 1799-1818, f. 2r. Il registro contiene anche notizie sparse degli anni precedenti, essendo stato l’archivio incendiato dai francesi il 5 maggio 1799.