Naro

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Naro

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Naro, che si trova in Val di Mazara, 12 chilometri nell’entroterra a metà strada fra Agrigento e Licata, fu abitata con continuità almeno dai tempi degli Arabi e rientrò nel novero delle terre demaniali.

Una comunità ebraica viene menzionata a N. per la prima volta nel 1403, quando re Martino I ordinò al castellano locale di cessare le vessazioni contro di essa. Contemporaneamente egli dette licenza di adottare un regolamento interno[1] agli ebrei locali, che furono anche tra quelli che effettuarono dei prestiti al re nel '400. Alcuni dei persecutori di Modica, poi, trovavano rifugio a N. (1474) dove furono inseguiti dal viceré.

La posizione occupata dal gruppo ebraico di N. sugli elenchi delle tasse lo colloca fra le comunità di medie dimensioni, composte, cioè, da 300 anime circa[2]. Sappiamo che le attività economiche da esso svolte erano quelle consuete anche agli altri gruppi siciliani e che in città esisteva un quartiere ebraico situato nella zona sud-est dell’abitato, vicino all’odierna “via Archeologica”.


[1]Simonsohn, Jews in Sicily, Doc. 1681. Sui rapporti degli ebrei con l'autorità, con le istituzioni comunitarie ed altri aspetti si veda la voce relativa alla città di Palermo.

[2] Ivi, Doc. 1912, 1915, 1971a (prestiti), 4059 (Modica), 5222 (popolazione). Per le tasse si veda ivi, vol. 18, cap. 4.

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