Titolo
Testo
Provincia di Asti. Distante 20 chilometri dal capoluogo, il primo documento che ne attesti l’esistenza risale al 832. P. fu prima sotto la giurisdizione del vescovo di Asti/ e Poi diventò feudo dei Roerio, segue comunque le vicende astigiane.
Quello di P. fu un insediamento di banchieri: nel 1592 il cardinale Enrico Caetani, Camerlengo pontificio, concesse a Leone Sinai de Colonia e Alessandro Foa, abitanti ad Asti, una tolleranza decennale per prestare ad interesse qui[1]. Dieci anni più tardi Carlo Emanuele I dette licenza a Moisè Jerach per tenere un banco feneratizio a Canelli ed a P., conformemente ai privilegi degli ebrei piemontesi e alla tolleranza papali. Moisè doveva pagare un'introgio di 30 ducatoni ed un censo annuale di 10[2].
Bibliografia
Loevinson, E., La concession des banques de prêts aux juifs par les papes des seizième et dix-septième siècles, REJ 92 (1932), pp. 1-30; 93 (1932), pp. 27-52, 157-178; 94 (1933), pp. 57-72, 167-183; 95 (1934), pp. 23-43.
Segre, R., The Jews in Piedmont, 3 voll., Jerusalem 1986-1990.