Palestro

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Palestro

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Provincia di Pavia. Importante per la sua posizione sulla via Francigena, P. fu assegnata da Ottone III al vescovo di Vercelli e, a partire dal XIV secolo, fu controllato prima dai Visconti e poi dai Borromeno, cadendo in mano spagnola nel Cinquecento e passando poi ai Savoia.

Banchieri vi furono a P. dalla fine degli anni settanta del '400, ma sul finire del secolo gli ebrei furono cacciati dal luogo: gli abitanti si rivolsero allora al Duca Ludovico il Moro, con la richiesta di lasciarli restare a P. per almeno un altro anno, per facilitare il riscatto dei pegni[1].

Difatti nel 1421 troviamo Giacobbe di Lazzaro ancora nel ruolo di prestatore: egli fu uno di tre banchieri messi agli arresti dal Duca per la mancata vendita all'asta dei pegni e la non osservanza dei dettami dei privilegi[2].

Nel 1521 Giacobbe si era ormai trasferito a Melegnano, mentre il figlio Lazzarino era ancora prestatore a P.[3].

Bibliografia

Diena, A., Responsa (Boksenboim, J., a cura di), 2 voll., Tel Aviv 1977-1979.

Simonsohn, S., The Jews in the Duchy of Milan, 4 voll., Jerusalem 1982-1986.


[1] Simonsohn, S., Milan, doc. 2226, 2283.

[2] Diena, A., Responsa, n. 228.

[3] Simonsohn, S., op. cit.,doc. 2387.

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