Mortara

Titolo

Mortara

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Provincia di Pavia. Sottoposta dal 1164 al dominio di Pavia, M. passò in seguito al dominio milanese e divenne signoria di Gian Giacomo Trivulzio e poi di Oppicino Caccia. Sotto il governo spagnolo (1535-1706) M. divenne Marchesato.

Un banco feneratizio esisteva a M. nella seconda metà del '400: nel 1469 Isac del fu Aberlino ed il figlio Salomone, tutti e due abitanti a M., erano in società con Iosoe, alias Iosep, abitante a Catell'Arquato, per il banco di prestito a M., in base ad un  contratto stilato in casa dell’ebreo Manno a Pavia, in latino ed in ebraico[1].

Quando l’anno seguente il vicario del vescovo di Novara cercò d'impedire la sepoltura del figlio di Iosep da M., il Duca Galeazzo Maria Sforza intervenne e ammonì l’ecclesiastico a desistere[2].

Negli anni Settanta del '400 Samuele fu proprietario di un banco a M. e, dopo la sua morte, Bella, sua vedova, ottenne il permesso dal Duca e dalla Duchessa di trasferire il banco a Caradona, figlia di Ioseph da Novara[3].  

Mandolino di Salomone di M. fu fra gli ebrei che furono multati nel 1488 perché colpevoli di vilipendio della fede cristiana, in base alle accuse di Vincenzo, un apostata[4].

Oppicino Caccia, Marchese di Mortara, concesse nel 1512 a Moysè licenza di abitare nella località e di prestarvi: nessun altro ebreo avrebbe potuto stabilirsi lì o esercitarvi la professione di banchiere senza il suo consenso. L'interesse mensile fu fissato a1 soldo per lira al mese (cioè 5% al mese, o 60% l'anno) e la condotta ebbe una durata di 15 anni[5].  

Nel 1556 i banchieri a M. furono Aron Levi ed i suoi figli, che figurano nella lista dei prestatori del Ducato di Milano, sottoscrittori del patto delle Comunità con i "conservatori degli ebrei". Il permesso di dimora di Aron (assieme al fratello Angelo) fu confermato nel 1563[6].

Clemente Pugliese, uno dei pochi ebrei rimasti nel Ducato di Milano dopo la cacciata, ottenne licenza dal governatore spagnolo (1612) di risiedere a M., in virtù ai servizi che poteva rendere ai soldati del presidio locale[7].  

Bibliografia

Simonsohn, S., The Jews in the Duchy of Milan, 4 voll., Jerusalem 1982-1986.


[1] Simonsohn, S., Milan, doc 1171.

[2] Ivi, doc. 1236.

[3] Ivi, doc. 1903.

[4] Ivi, doc. 2165.

[5] Ivi, doc. 2319.

[6] Ivi, doc. 2991, 3250. Aron fu aggredito a M. nel 1557 e derubato. Ivi, doc. 3023.

[7] Ivi, doc. 4445.

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