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Provincia di Macerata. Insistendo su di un’area abitata già nella preistoria, le origini dell’insediamento risalgono all’epoca romana. Il comune medievale fu fondato intorno al 1099 e, dopo essere stato sotto la dominazione dei da Varano e degli Sforza, passò sotto al governo pontificio.
Nel 1409 papa Gregorio XII arruolò 220 armigeri condotti dal guelfo Rodolfo da Varano e dai suoi figli Gentilpandolfo e Berardo e come stipendio assegnò loro il denaro dalle tasse da esigere in varie località e comunità ebraiche: il contributo dovuto dai giudei di T. nel 1412 fu di 22.33.0 fiorini e nel 1414 di 23.32.2 ducati[1].
Nel 1472 Salomone di Davide da T. prometteva la mano della propria figlia Alegrezza a Manuele di Davide di Salomone da Bologna, abitante a Città di Castello[2].
Nel 1533 Prospero, Laudadeo ed i loro fratelli, figli di Aronne di Emanuele, ottennero dal camerlengo papale una tolleranza, con relativaproroga quinquennale, per poter fenerare a T.: Angelo, uno dei fratelli, ottenne, inoltre, lo stesso privilegio nel 1535[3].
Nello stesso anno Daniele di mastro Angelo di Montorio e suo cugino Lazzaro di Campli ricevettero da papa Clemente VII licenza digestire insieme un banco di prestito in questa località e la concessione fu loro prorogata nel 1543[4].
Banchieri a T. furono anche Simone di Angelo da Belforte in Chienti (1535-6), Sabbato di Salomone da Campli ed i suoi nipoti Daniele e Lazzaro (1538) e Sabbato di Giuseppe (1550)[5].
Bibliografia
Simonsohn, S., The Apostolic See and the Jews, 8 voll., Toronto 1988-1991.
Toaff, A., The Jews in Umbria, Leiden-New York-Köln 1993-94.
[1] Simonsohn, S., The Apostolic See, doc. 579.
[2] Toaff, A., Umbria, doc. 1599.
[3] Simonsohn, S., op. cit., doc. 1609, 1770, 1864. Aronne fu derubato nel 1428 e papa Clemente VII dette ordine di catturare i ladri e e costringerli a restituire il maltolto (ivi, doc. 1398).
[4] Ivi, doc. 1624, 2248.
[5] Ivi.,doc. 1775, 1907, 2951.