Albisola

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Albisola

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Albisola (אלביסולה)

Provincia di Savona. Divisa in A. Superiore e A. Marina, faceva parte della Podestaria di Varazze. Nel Medioevo il centro appartenne prima del marchesato di Savona e, dal 1122, fu feudo di Guelfo. In seguito l'intero borgo venne ceduto al Comune di Savona e quando, nel 1251, tutto il ponente ligure si sottopose al dominio della Repubblica di Genova, la stessa sorte toccò anche ad A. Nel 1343 Genova unificò Varazze, Celle Ligure ed A. in un'unica podesteria e, nei successivi tre secoli, la storia di questa località seguì quella della Repubblica genovese, la quale andò rafforzando il proprio dominio ampliando il Castellaro, costruendo un nuovo fortino ad A. Marina.

Una presenza ebraica doveva esservi stata nella località, dato che, nel 1592, il  podestà di Varazze informò le autorità genovesi di aver fatto intimatione in scritto alli hebrei che habitano in questa Podestaria[1] di andarsene, in conformità con l’editto di espulsione. Da una lettera, scritta dal podestà al Senato  lo stesso giorno, risulta che gli ebrei fossero Simone Jerach (Jarach), che viveva ad A. Superiore, e Angelo Finzi di A., cui veniva ordinato di lasciare la podesteria entro due mesi[2].  Angelo, tuttavia, rimase con tutta probabilità ad A., dato che, l’anno seguente, il podestà fece sapere alle autorità di avergli ordinato di presentarsi con il suo privilegio:quanto a Simone, risultava ormai introvabile. Del resto anche Clemente Verona (cui era stato concesso, l’anno precedente la promulgazione dell’editto di espulsione, un privilegio per esercitare, presumibilmente, l’attività creditizia, con preghiera di conferma ad onta dell’editto) non fu più rintracciabile, dopo la conversione al cristianesimo[3].

Nel 1594, infine, il podestà informò il Senato di aver ordinato ad Angelo Finzi di abbandonare il territorio[4].

 

Bibliografia

Urbani, R.- Zazzu, G. N., The Jews in Genoa, 2 voll., Leiden-Boston-Köln 1999.


[1] Urbani, R.-Zazzu, G.N., The Jews in Genoa, doc. 440. Dallo stesso documento risulta che l’editto di espulsione era stato affisso anche a Varazze e a Celle, che, insieme ad A., facevano parte della podesteria di Varazze. Ulteriori documenti su Varazze e Celle non ci sono rimasti.

[2] Ivi, doc. 444.

[3] Ivi, doc.  447, 476.

[4] Ivi, doc. 484.

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