Termoli

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Termoli

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Provincia di Campobasso. Posta su di un piccolo promontorio della costa adriatica, al confine con la Puglia, a cui apparteneva nel secolo XVI, fu contea longobarda e fiorì sotto i Normanni, ma fu funestata da un terremoto alla metà del ‘400 e da invasioni turche nel secolo successivo.

Sede vescovile dal secolo XI, nel 1443 era tassata per 151 fuochi.

Nel 1303 Roberto, vicario del Regno, avrebbe trasferito a Lanciano cinque famiglie ebraiche che abitavano a T.[1].

Don Samuel Abravanel acquistò nel 1543 a T. da privati 120 carri di grano da esportare all’estero tramite il suo agente Gabriel Isaac. Su richiesta dell’acquirente, la Camera della Sommaria in data 16 aprile ordinò al mastro portolano di riscuotere solo metà della “tratta”, ossia del dazio dovuto per l’esportazione del grano, come si faceva per i grani prodotti nel territorio di T., anche se erano esportati da persone estranee, e di considerare l’agente come cittadino napoletano[2].

 

Bibliografia

Romanelli, D., Scoverte patrie di città distrutte, e di altre antichità nella regione frentana oggi Apruzzo citeriore nel regno di Napoli, Napoli 1809.

Ferorelli, N., Gli ebrei nell’Italia meridionale dall’età romana al secolo XVIII, Torino 1915.

Patroni Griffi, F., Documenti inediti sulle attività economiche degli Abranavel in Italia meridionale (1492-1543), in Rassegna Mensile di Israel, 63-2 (1997), pp. 27-38.


[1] Romanelli, D., Scoverte patrie di città distrutte, e di altre antichità nella regione frentana oggi Apruzzo citeriore nel regno di Napoli, Napoli 1809, II, p. 135; Ferorelli, N., Gli ebrei nell’Italia meridionale, p. 64.

[2] Patroni Griffi, F., Documenti inediti, pp. 35, 36-37, doc. II. Don Samuel Abravanel lasciò Napoli nel 1543 con un salvacondotto del viceré del 21 maggio, che gli consentiva di portare con sé tutti i suoi beni mobili e oggetti preziosi, per trasferirsi a Ferrara.

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