Campobasso

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Campobasso

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Capoluogo delle regione Molise e dell’omonima provincia. Il nucleo antico, fondato probabilmente dai longobardi, giaceva sul pendio sud-est del colle dominato dal castello Monforte. Fu sotto la signoria dei De Molisio, Monforte, Di Capua e Gonzaga[1]. Nel 1443 era tassato per 274 fuochi e nel 1521 per 407.

Salam de Ancona, ebreo di C., negli anni 1475-79 amministrava gli introiti della città per conto della Regia Corte, che gli corrispondeva un compenso annuo di tre once. Suo figlio, mastro Isach, era banchiere a Napoli negli anni 1480-85. Ambedue dichiararono nel 1488 di avere privilegi sovrani tanto generali quanto particolari, e soprattutto di poter imprestare dinaro con pigno e senza pigno ad interessi: la Camera della Sommaria ordinò allora al capitano di Campobasso di verificare tali privilegi e di farli osservare. Nel 1485 mastro Isach fu coinvolto in una controversia per un falso mutuo vincolato su un territorio di Acerra, di cui rivendicava i frutti, asserendo che l’immobile gli era stato donato dal defunto proprietario in cambio di una certa quantità di denaro che gli aveva prestato[2].

Negli ultimi decenni del XV secolo il vescovo di Boiano, da cui C. dipendeva, trasferì qui la sua residenza, e prese ad angariare gli ebrei, proibendo ai macellai di rifornire di carne macellata e tagliata secondo il loro uso, come era stato solito e consueto. La comunità ricorse alla Camera della Sommaria, che in data 30 luglio 1482 invitò il prelato a non creare novità e dissidi. La lettera non raggiunse l’effetto desiderato, perché il 25 settembre 1489 la Sommaria intervenne di nuovo, questa volta contro il capitano cittadino che aveva multato due macellai per avere preparato la carne per gli ebrei[3].

Nei primi venti anni del Cinquecento gli ebrei di C. Rubino de Isacco de’ Signoretti e i suoi figli erano a Pisa stretti collaboratori nella gestione del banco di Laura da Pisa e di suo figlio Vitale Nissim[4]: essi avevano forse lasciato la città in forza dell’editto di espulsione dal regno di Napoli emanato da Ferdinando il Cattolico nel 1510.

 

Bibliografia

Gasdia, V.E.  Storia di Campobasso, Verona 1960.

Luzzati, M., La casa dell’ebreo. Saggi sugli Ebrei a Pisa e in Toscana nel Medioevo e nel Rinascimento, Pisa 1985.

Silvestri, S. Gli ebrei nel regno di Napoli durante la dominazione aragonese, in Campania sacra 18 (1987).


[1] Gasdia, V.E.  Storia di Campobasso, Verona 1960.

[2] Silvestri, S. Gli ebrei nel regno di Napoli durante la dominazione aragonese, pp. 45-46, 54.

[3] ASNa, Sommaria, Partium 18, fol. 103v; 31, fol. 166v. A Civita Superiore, frazione di Boiano, un quartiere porta ancora il nome di “Giudecca”. Il toponimo è forse memoria di un’antica presenza ebraica, ma finora non ci è nota alcuna documentazione in tal senso.

[4] Luzzati, M., La casa dell’ebreo. Saggi sugli Ebrei a Pisa e in Toscana nel Medioevo e nel Rinascimento, p. 129.

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