Titolo
Testo
Borgo di Correggio.
Data la necessità di aprire anche qui un banco, i conti di Correggio, nel 1529, ne concessero la gestione a Diana di Deodato da Bivagni, moglie di Vitale Monselici: i discendenti di quest’ultima famiglia ottennero, poi, il rinnovo sino alla caduta del principato di Correggio.
Nel 1627 il Cardinale Ippolito Aldobrandini, camerlengo papale, elargì a Deodato Monselice e fratelli una tolleranza decennale per poter fenerare a F.[1]
Bibliografia
Finzi, R., Correggio nella sua storia e nei suoi figli, Reggio Emilia 1968.
Loevinson, E., La concession des banques de prêts aux juifs par les papes des seizième et dix-septième siècles, in REJ 92 (1932), pp. 1-30; 93 (1932), pp. 27-52, 157-178; 94 (1933), pp. 57-72, 167-183; 95 (1934), pp. 23-43.
[1] Finzi, R., Correggio; Loevinson, E., Concession des banques de prêts, 169.