Noicattaro

Titolo

Noicattaro

Testo

Provincia di Bari. Cittadina sita a sud-est di Bari, a poca distanza dal capoluogo e dal mare Adriatico, durante il medioevo si chiamò  Noe, Noha, Noya e solo nel 1863 le fu data l’attuale denominazione. Nel 1541 il feudo comitale di Noya fu venduto dagli d'Azzia alla duchessa di Bari, Bona Sforza, che a sua volta lo donò al suo scudiero, il conte di Capurso Gianlorenzo Pappacoda. Nel 1443 N. era tassato per 236 fuochi e nel 1532 per 370[1].

 

Durante il Viceregno gli ebrei che abitavano a N.  era considerati fiscalmente una sola comunità (Iudeca) con quelli della vicina Rutigliano. Nel 1521 essi dovevano insieme per i due terzi di Pasqua e agosto un contributo di 3 ducati, 1 tarì e 13 grani e mezzo, che versarono il 20 settembre a Trani per mano di Abraam Gardo[2].

Il 16 gennaio 1540 Rabi Levi, abitante qui, s’ impegnò a restituire antro un mese a Iaco de Scialo, abitante a Bari, la somma di 102 ducati e 2 tarì ricevuti a titolo di mutuo. Il 17 febbraio 1540 il sindaco e i deputati dell'università, alla presenza del locale capitano, si obbligarono a restituire entro il mese di settembre a Ludovico, medico fisico ebreo, la somma di 50 ducati, dei quali 30 ricevuti in mutuo e i rimanenti 20 a saldo di impegni precedenti[3].

 

Bibliografia

 

Colafemmina, C. – Corsi, P. – Dibenedetto, G., La presenza ebraica in Puglia. Fonti documentarie e bibliografiche, Bari 1981

Roppo, V., Memorie storiche del comune di Noicattaro, Noicattaro 1927.


[1] Roppo, V., Memorie storiche del comune di Noicattaro, Noicattaro 1927.

[2] ASNa, Sommaria,  Tesorieri e percettori, 5387.

[3] Colafemmina, C. – Corsi, P. – Dibenedetto, G., La presenza ebraica in Puglia, pp. 93, 106-107, nn. 12, 84.

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