Eboli

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Eboli  (איבולי)

Provincia di Salerno. Posto sulle prime pendici meridionali dei monti Picentini, proteso verso la piana del Sele, sorse nell’alto medioevo a breve distanza dalle rovine di  Eburum, antico centro italico, poi colonia greca e municipio romano perito sotto i colpi dei barbari e dei saraceni. Carlo I d’Angiò lo concesse ad Ottone di Tuzziaco, alla cui famiglia rimase a lungo. Giovanna II lo diede ad Antonio Colonna, nipote di Martino V, mentre Alfonso I d’Aragona a Baldassarre della Ratta. Passò quindi agli Acquaviva, ai Sanseverino e ad altri. Nel 1443 fu tassato per 302 fuochi e nel 1532 per 549.

 

La presenza di ebrei ad E. data almeno all’età angioina, quando alcuni si convertirono al cristianesimo[1].  La documentazione riprende con l’età aragonese con la notizia della trascrizione del commento di Rashì al Pentateuco eseguita  nel 1446 da Shemuel Yeshayah b. Shabbetay Sorrentino[2].

Nel 1487 la comunità ricorse alla Camera della Sommaria perché le autorità locali volevano costringerla al pagamento di tasse che esse riteneva indebite. La Sommaria accolse il ricorso e ordinò di non sottoporre gli ebrei al pagamento di contributi oltre a quelli ordinari. La stessa Camera autorizzò nel 1491 Consiglio de Moises a vendere una quantità di ferro che aveva avuto in pegno e che non era stata riscattata. Ad E. operava come mercante e prestatore mastro Angelo de Gaeta, abitante a Napoli: nel 1494 su sua istanza la Sommaria ordinò al capitano locale di provvedere perché  riscuotesse i crediti, che gli erano necessari per soddisfare i pagamenti fiscali che doveva alla regia Corte[3].

 

Bibliografia

 

Colafemmina, C., Documenti per la storia degli ebrei a Napoli e in Campania nei secoli XV-XVI, in Sefer Yuhasin 12 (1996).

Colafemmina, C., Documenti per la storia degli ebrei in Campania (I), in Sefer Yuhasin 2 (1986).

Ferorelli, N., Gli ebrei nell’Italia meridionale dall’età romana al XVIII secolo, Torino 1915.

Neubauer, A. -  Cowley, A.E.,  Catalogue of the Hebrew Manuscripts in the Bodleian Library,  Oxford 1886-1906.


[1]Ferorelli, N., Gli ebrei nell’Italia meridionale, p. 39.

[2]Neubauer, A. -  Cowley, A.E.,  Catalogue of the Hebrew Manuscripts in the Bodleian Library, I, p. 32, n. 190 (Opp. 4to, 53).

[3]Colafemmina, C., Documenti per la storia degli ebrei in Campania (I), p. 34, doc. 2 e pp. 37-38, doc. 7; Id., Documenti per la storia degli ebrei a Napoli e in Campania nei secoli XV-XVI, pp. 19-20, doc. 16.

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