Fiumara

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Fiumara

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Provincia di Reggio Calabria. Sita sulla destra della bassa valle della fiumara di Catona, sorse tra il IX e il X secolo con il nome di Cenisio e prese quello di F. di Muro (in riferimento alle sue fortificazioni) nel pieno Medioevo. Nel XIII secolo fu feudo dei Ruffo, per passare ai Sanseverino nel 1411, al conte di Terranova nel 1422, ai Carafa nel 1474 e ritornare per via matrimoniale ai Ruffo alla fine del XVI secolo. Nel 1443 fu censita per  299 fuochi fiscali.

 

Nel 1441 Alfonso I d’Aragona ordinò agli ufficiali di Calabria di permettere a Carlo Ruffo, conte di Sinopoli, di percepire i diritti di fondaco, la tassa dei giudei (morthafa) e altre ragioni fiscali in tutte le sue terre, tra cui F.[1].

Nel 1451 abitava qui un Elia iudio di Gerace, proprietario di un gregge di oltre 500 pecore. Per avere il figlio sconfinato con esso nel territorio di San Lorenzo, il Conte di Reggio gli sequestrò gli animali. Elia ottenne però dal Viceré di Calabria l’ordine di dissequestro, avendo esposto che lo sconfinamento era  avvenuto con il consenso del capitano ed in compagnia di persone autorevoli  di San Lorenzo[2].

Un controversia di ordine fiscale oppose nel 1491 gli ebrei di F. alla locale università. La Camera della Sommaria risolse la controversia a favore della seconda, imponendo ai primi, i cui nuclei familiari erano nove,  di pagare i contributi fiscali ordinari al pari degli altri cittadini[3].

Nel 1508 la Iudeca di F. era costituita da cinque fuochi, il cui tributo fu versato in tre rate, due delle quali per mano di Samoele de Salamon e Sabatino de Amar. Nello stesso anno essa corrispose anche 3 ducati e 4 tarì quale sua quota del donativo di 450 ducati imposto dal Viceré alle comunità ebraiche di Calabria[4].

 

Bibliografia

 

AA.VV ( a cura di), Fonti Aragonesi, Napoli 1957-1990.

Colafemmina, C., Gli ebrei nella Calabria meridionale, in Calabria Cristiana. Società Religione Cultura nel territorio della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi. Atti del Convegno di studi (Palmi-Cittanova, 21-25 novembre 1994), a cura di Leanza, S., Soveria Mannelli 1999, I, pp. 161-190.

Mosino, F., Testi antichi calabresi (sec. XV), Cosenza 1983.

 


[1] Fonti aragonesi, I, p. 32, n. 61; ASNa, Ruffo di Scilla, Busta 2, cc. 907-908.

[2]Fonti aragonesi,  II, pp. 73-74, doc. 29; Mosino, F.,  Testi antichi calabresi, pp. 36-37; Colafemmina, C., Gli ebrei nella Calabria meridionale, pp. 183-184.

[3] ASNa, Sommaria,  Partium 32 I, c. 187v.

[4]ASNa, Sommaria,  Tesorieri e percettori 4064; Colafemmina, C., Gli ebrei nella Calabria meridionale, p. 179.

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