Anguillara

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Anguillara

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Anguillara (Anguillara Sabazia)

Provincia di Roma. Insistendo su di un’area abitata dagli Etruschi e dai Romani, A. è citata nei documenti solo a partire dall’XI secolo, in relazione all’omonima famiglia, la quale, avutala in concessione dalla Chiesa, la resse sino al 1488: da quell’anno, all’estinguersi della dinastia, il centro fu conteso tra Alessandro VI e gli Orsini. Questi ultimi ebbero la meglio, ma, indebitatisi,  nel 1693 dovettero vendere A. ai Grillo, Duchi di Mondragone, ai quali restò fino al 1790, quando passò ai Duchi di Eboli.

Una presenza ebraica ad A. è attestata almeno dal Quattrocento: un registro di collettorie della Camera Apostolica del 1470, infatti, ne fa menzione annoverando due nuclei familiari[1].

Allo stato attuale della ricerca, però, maggiori testimonianze sono disponibili per il secolo successivo. Per il 1537 abbiamo, ad esempio, una serie di rogiti relativi a transazioni economiche che vedono protagonisti Mosè di Josef dell’A., David di Isacco dell’A. e altri correligionari[2].

Al 3 agosto 1553 risale, poi, l’atto di fidanzamento di Baronetta e Bellafiore di Mosè dell’A. rispettivamente con Joshua di Salomone Caviglia e Salomone del fu David[3], mentre sappiamo che nel 1554 lo stesso Mosè aveva costituito con Salomone di Giuda Tedeschi una società per la vendita di materassi ed altri oggetti.

 

Bibliografia

Esposito, A., La presenza ebraica in una regione pontificia nel tardo medioevo: il patrimonio di S. Pietro in Tuscia e Viterbo, in Gli ebrei nello Stato Pontificio fino al Ghetto, Atti Italia Judaica VI (1995), Roma 1998, pp. 187-203.

Stow, K. R.,  The Jews in Rome, 2 voll., Leiden 1995.


[1] Esposito, A., La presenza ebraica in una regione pontificia, pp. 190-191.

[2] Stow, K., The Jews in Rome, doc. 126, 145, 202 e 238. Nello specifico, il 2 gennaio 1537 Mosè di Josef dell’A. promette di dare a Jacob del Piglio 4 scudi, da aggiungersi ai 42 già versati come dote della figlia Perna (doc. 126); il 23 febbraio 1537 lo stesso Mosè promette di dare 12 scudi al socio Salomone detto “Lanzon” (doc. 145); il 23 agosto 1537 Brunetta di Angelo Assat (?) garantisce un prestito di 20 scudi, che David di Isacco dell’A. ha ricevuto dal correligionario Josef di Angelo (doc. 202); il 27 dicembre 1537 Mosè di Josef dell’A. si impegna a ripagare , in rate di 2 giulii a settimana, un prestito di 7 scudi avuto da Angelo Capo di Bove (doc. 238).

[3] Stow, K., op. cit., doc. 1412. La dote di Baronetta è di 80 scudi (da pagarsi al matrimonio, che dovrà avvenire ad un anno di distanza), mentre quella di Bellafiore è di 60 scudi (da pagarsi al matrimonio, che dovrà avvenire a due anni di distanza). Il 26 settembre 1555 Joshua di Salomone Caviglia riceve da Mosè dell’A. 60 scudi per la dote della figlia: non sappiamo se, nel frattempo le parti si fossero accordate per una riduzione della somma o se il resto fosse già stato pagato (doc. 1751).

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